3 Women

In questo lavoro, lo spettatore viene posto di fronte a tre forme misteriose, avvolte in un velo di velluto blu scuro lucente. Le figure porgono le spalle a chi osserva; silenziose, quasi fossero costrette in punizione, con il viso poggiato ad uno specchio la cui cornice d’oro risulta posta simmetricamente sulle rispettive teste, a guisa di corona.

Immediatamente si è spinti ad immaginare un’aureola, che irradia tutto intorno la sacra luce del divino, novelle Pie Donne raccolte in preghiera sotto la croce del Cristo morto. O forse sotto al velo potrebbero nascondersi Le tre Grazie, stavolta però vestite a lutto, ormai incapaci di dispensare splendore gioia e prosperità; magari tre sconosciute, poste di fronte al Muro Occidentale. Tutte le figure devono celare la propria espressione, rendendole perciò ancora più intriganti e cariche di mistero. Eppure, riflettendo su questi volti, sulle forme cosi composte e posizionate, lo spettatore non può non pensare alla condizione delle Donne di tutto il mondo, di ogni epoca; l’opera pone dunque chi osserva in un viaggio al di la del tempo e dello spazio, rompendo ogni barriera preconcetta.

Costretta da una società che troppo spesso l’ha vista ai margini, la Donna volta le spalle a chi l’ha umiliata e punita; nonostante ciò, nessuno riuscirà mai a strapparle la propria dignità, la propria bellezza. Ci si interroga sulla natura e sulla forza intrinseca della Donna ad ogni latitudine, che mai ha smesso di lottare per affermare non una posizione di predominanza, bensì di mero diritto ad esistere. E se si può assistere a quotidiane conquiste in difesa delle Donne vendute, abusate, maltrattate, uccise, la guerra è, purtroppo, ancora lontana dall’esser vinta e superata.

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